UNA MAMMA SULLA LUNA

lunedì 13 giugno 2011

Il gioco simbolico

Il gioco è un'attività naturale, senza alcun fine se non il piacere che dà. Il mondo del gioco costituisce una zona di confine tra il mondo reale e quello interno, soggettivo, del bambino. Il gioco è la modalità naturale con cui il bambino sperimenta, si mette alla prova, impara, conosce il mondo esterno ma anche se stesso. Il gioco simbolico è quel gioco in cui un bastone diventa un cavallo, il lettino una barca in mezzo al mare, la sorellina cappuccetto rosso. Questo gioco presuppone la capacità del bambino di rappresentare mentalmente le cose. Vale a dire che sa che le cose esistono anche nel momento in cui lui non le vede. Sa che il suo orsetto l'aspetta nel lettino anche quando lui non c'è. L'orsetto non è solo la cosa morbida da abbracciare nell'istante in cui questo succede ma è anche qualcosa che ha trovato un suo posto nella sua testa, nel suo immaginario, nella sua memoria. Il passaggio successivo alla rappresentazione è appunto il simbolo. Il simbolo prende il posto di qualcosa, ne evoca il significato in sua assenza. In assenza di una barca reale il lettino ne prende il posto, ne diventa simbolo, il lettino significa la barca, la barca che pure non c'è. Questo tipo di gioco inizia intorno ai 2-3 anni e progredisce dall'uso di un oggetto "al posto di" qualcos'altro ad un più articolato gioco di finzione, "facciamo finta che tu eri... e io ero..." ad esempio.
Paolo ha iniziato da un bel po' a far finta di mangiare la pappa, canta la ninna nanna al suo peluche preferito (un ippopotamino rosso), ecc...
Proprio questa mattina Paolo mi ha detto "mamma tu eri Vale e io ero Giordy" (Giordy è il suo cuginetto di 5 anni e Vale è un adulta più anziana di me che lavora con mia sorella). Io ho detto si e ho cominciato a chiamarlo "Giordy" e lui mi chiamava "Vale". Questo pomeriggio è passato a "La sorellina è Peppa Pig e tu tu sei mamma Pig!" (mmmmh...) (Peppa Pig è un cartone in onda su yoyo).
Paolo ha 2 anni e 4 mesi e oggi è stata la prima volta in cui ha sperimentato il gioco simbolico dei "personaggi".

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